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I MEDICI, Il 500

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Fiamma69
icon8  view post Posted on 5/4/2009, 18:58




LA FAMIGLIA DE’ MEDICI
Il fondatore della fortuna familiare è Giovanni di Bicci (1360-1429), Bicci è il soprannome dato a suo padre Averardo), che all'inizio del Quattrocento ha accumulato una vistosa fortuna attraverso il fondaco delle merci e il banco ma anche grazie all'appalto della riscossione delle gabelle del Comune. Gonfaloniere nel 1421, Giovanni si fa amare per la prodigalità con cui attinge al suo patrimonio per aiutare la Repubblica e il popolo nei momenti di crisi ed è anche il primo mecenate della famiglia: protegge il giovane Masaccio e finanzia di tasca sua la ricostruzione della basilica di San Lorenzo (quartiere in cui i Medici hanno già le loro case) affidando il progetto al Brunelleschi.
Dal suo matrimonio con Piccarda Bueri nascono due figli: Cosimo (1389-1464) e Lorenzo (1395-1440), entrambi detti "il Vecchio", da cui avranno origine i due rami della famiglia.
I discendenti di Cosimo saranno, fra alterne fortune, signori di Firenze fino al 1537: in linea diretta si tratta di Piero detto il Gottoso (1416-1469) sposato con Lucrezia Tornabuoni, Lorenzo detto il Magnifico (1449-1492) sposato con Clarice Orsini, Piero detto lo Sfortunato (1471-1503 ma più che di sfortuna di trattava di incapacità) sposato con Alfonsina Orsini, Lorenzo duca d'Urbino (1492-1519) sposato con Maddalena de la Tour d'Auvergne della casa reale di Borbone. Ultima discendete legittima di questo ramo sarà Caterina (1519-1589) poi regina di Francia, ma il potere a Firenze sarà retto da Alessandro detto il Moro (1510-1537), primo duca di Firenze, bastardo di Giulio dei Medici (1477 ca.- 1534) papa col nome di Clemente VII e a sua volta bastardo di Giuliano dei Medici (1453-1478), l'amatissimo fratello del Magnifico ucciso nella congiura dei Pazzi. Tra i figli del Magnifico, Giovanni sarà famoso come papa Leone X (1475-1521): alla corte pontificia proteggerà artisti e letterati ma dovrà fronteggiare la Riforma di Lutero. Nel frattempo i Medici discendenti da Lorenzo il Vecchio vivono all'ombra dei primi, talvolta anche approfittando delle disgrazie del ramo primogenito o provocandole, come nelle tradizioni "frondiste" delle migliori case regnanti. Da Lorenzo il Vecchio e da Ginevra Cavalcanti nasce Pier Francesco, anch'egli detto il Vecchio (1430-1476) e da questi, sposato con Laudomia Acciaiuoli, Lorenzo (1463-1503) signore di Piombino e Giovanni (1467-1498): il ramo secondogenito si divide quindi a sua volta in due rami, cosa che avrà la sua importanza qualche decennio più tardi. Entrambi i fratelli depongono il nome di Medici e si ribattezzano "Popolani" nel 1494, al momento della cacciata da Firenze di Piero lo Sfortunato, in parte provocata anche dalle loro trame.
Da Lorenzo il Popolano nascerà Pier Francesco detto il Giovane (1487-1525), sposato con Maria Soderini e a sua volta padre di quel Lorenzino (1514-1547) che in nome di presunti ideali repubblicani ucciderà il duca Alessandro cancellando il ramo di Cosimo il Vecchio e meritandosi il nome di Lorenzaccio.
Da Giovanni il Popolano, marito di Caterina Riario Sforza, nascerà invece il capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere (1498-1526), a sua volta padre di Cosimo I, fondatore della dinastia dei Medici granduchi di Toscana che reggerà lo Stato fino al 1737. Strana coincidenza, in Cosimo si riuniscono i due rami della famiglia: sua madre Maria Salviati è infatti una Medici per parte di madre, nelle sue vene scorre il sangue di Lorenzo il Magnifico.
Ma nonostante questo Cosimo non si sentirà tranquillo sul trono fino a che non avrà fatto uccidere dai suoi sicari il biscugino Lorenzaccio: sarebbe stato lui infatti, per via di primogenitura, il legittimo erede del titolo ducale.
Il sangue dei due rami principali si mescolerà poi di nuovo (e per un caso della storia) nel 1587, quando Ferdinando I, figlio cadetto di Cosimo I, sarà costretto a salire sul trono per la morte senza eredi maschi del fratello Francesco I: deciderà allora di sposare Cristina di Lorena, la cui nonna materna altri non è che Caterina dei Medici, ultima discendente diretta e legittima di Lorenzo il Magnifico.
I MEDICI NEL 1500
Con la morte di Lorenzo, salì al comando di Firenze suo figlio Piero (1472-1503), educato fin dall'infanzia a ricoprire tale ruolo. Tutti gli occhi della città erano puntati su di lui, ed è chiaro come tutti cercassero di capire se avesse la stoffa o meno per essere all'altezza dell'incarico che ricopriva. La pace mantenuta da Lorenzo se ne andò con la sua morte . Accusato di viltà e debolezza venne cacciato dalla città con una sentenza datata 9 novembre 1494. La città allora divenne uno stato "teocratico" governato da Savonarola. Il trionfo del frate domenicano però fu di breve durata: travolto dalle lotte tra le fazioni e soprattutto sopraffatto dall'opposizione con Papa Alessandro VI, venne scomunicato e condannato al rogo. Intanto la Repubblica navigò in cattive acque per la difficile situazione internazionale.
Dopo la morte di Piero, annegato nel Garigliano nel 1503, l'autorità di capo della famiglia passò al Cardinale Giovanni de' Medici, che rientrò a Firenze nel 1512 dopo aver sconfitto i francesi di Luigi XII, alleati di Firenze. Con Giovanni rientrano a Firenze suo fratello Giuliano e il figlio dello sfortunato Piero, Lorenzo, che, ora ventenne, non vedeva la sua città da quando era poco più che in fasce.
Giovanni, grazie anche al sostegno del partito orsinesco al quale era appartenuta sua madre Clarice, fu eletto papa con il nome di Leone X nel 1513. Il governo di Firenze ormai avveniva nel Palazzo Vaticano invece che in Palazzo Vecchio. Leone, ricordato tra i papi più magnificenti della curia romana (o più dispendiosi, secondo i detrattori), fu un grande mecenate di artisti (soprattutto di Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti) e un nepotista senza remore. Mentre con grande soddisfazione Giuliano veniva inviato dal Re di Francia, dove, grazie ai suoi servigi, otteneva il primo titolo nobiliare, il "Ducato di Nemours", Lorenzo veniva spedito dallo zio papa in una costosa e inutile guerra contro Francesco della Rovere, signore di Urbino, al termine della quale lo incoronò "Duca di Urbino". Entrambi ebbero spose di alto lignaggio e portarono nel Palazzo Medici di Firenze un'etichetta principesca e quei modi altamente sofisticati dell'alta nobiltà che ben poco avevano a che fare con la semplicità solenne di Cosimo il Vecchio. Ma il trionfo di Leone durò ben poco, perché sia Giuliano che Lorenzo morirono poco più che trentenni di malattie, aggravate dalla predisposizione ereditaria alla gotta tipica del ramo principale della famiglia. Per i due rampolli da lui tanto amati Leone X fece costruire la Sagrestia Vecchia in San Lorenzo da Michelangelo. Anche Leone morì improvvisamente ad appena 46 anni.
Dopo l'iniziale momento antimediceo, a Roma si scelse un papa riformatore, il fiammingo Adriano VI, che potesse combattere e ricomporre la frattura nata al tempo di Leone X con lo scisma della Riforma protestante. Ma la sua condotta, forse troppo estremista, non piacque all'ambiente della curia, che dopo la sua repentina morte, dopo appena un anno di pontificato, scelse di eleggere di nuovo un Medici, il Cardinale Giulio de' Medici, già tra i più fidati consiglieri del cugino Leone X.
Clemente VII, questo il nome scelto, delegò l'amministrazione di Firenze al cardinale Silvio Passerini, mentre si questionava su chi doveva diventare il nuovo signore della città: Ippolito, figlio illegittimo di Giuliano di Nemours, o Alessandro, figlio di Lorenzo, nato da una passione con una schiava mulatta? La predilezione del papa per Alessandro, additato da molti come figlio dello stesso papa, nato quando era ancora cardinale, è tale da far propendere la scelta su quest'ultimo, nonostante la sua pessima reputazione e la scarsa stima che i fiorentini hanno per lui.
Clemente ebbe uno dei papati più difficili della storia: scelta l'alleanza con i francesi piuttosto che con il nuovo imperatore Carlo V, con la consueta opzione di ribaltare le alleanze secondo il maggior profitto, non piacque per niente all'Imperatore, che organizzò un esercito tedesco-spagnolo, i tremendi Lanzichenecchi e marciò verso Roma, in una specie di crociata protestante contro la corruzione del papato. Tentò di bloccare i Lanzichenecchi Giovanni dalle Bande Nere, l'unico condottiero di valore della famiglia, che però morì tra grandi sofferenze dopo essere stato colpito da un archibugio in una battaglia presso il Po. Con la notizia del Sacco di Roma (1527) i fiorentini stessi si ribellarono ad Alessandro, cacciando lui e tutti i Medici dalla città (Terza cacciata).
Clemente subì il tremendo saccheggio della città e l'affronto della prigionia ad Orvieto, dopo di che l'imperatore, pentito dalla piega che avevano preso gli eventi, offrì la sua mano al papa organizzando una riconciliazione nell'occasione della sua incoronazione ufficiale a Bologna.
In cambio Clemente VII ebbe l'aiuto nella riconquista di Firenze, con il famoso assedio del 1529-1530 e l'investitura di Alessandro come Duca, che sanciva definitivamente il dominio dei Medici sulla città. Ma mentre una tempesta si placava, ecco che il rifiuto di concedere l'annullamento del matrimonio al re Enrico VIII d'Inghilterra si trasformò in un ulteriore contrasto con il papa, e l'inizio dello scisma anglicano.
Caterina de' Medici (1519-1589), rimasta orfana del padre Lorenzo d'Urbino appena nata, era la nipote preferita di Clemente VII. Quando si trattò di scegliere per lei un marito, si aprirono le trattative con numerose famiglie nobili italiane ed europee. Sebbene molti criticassero la nobiltà recentissima di Caterina, la sua dote principesca e la parentela con il papa in carica facevano gola a molti. Con grande soddisfazione di Clemente Caterina andò in sposa niente meno che al delfino di Francia, destinata quindi a diventare regina quando suo marito divenne Enrico II di Francia.
Fu madre di Francesco II, Carlo IX, e di Enrico III.
Prima regina poi Reggente di Francia, dopo la prematura morte del marito, invece del figlio, Caterina de’ Medici è una figura emblematica del XVI secolo. Il suo nome è irrimediabilmente legato alle guerre di religione nelle quali è intervenuta per tutta la sua vita. Sostenitrice della tolleranza civile, ha tentato numerose volte di seguire una politica di conciliazione con l'aiuto dei propri consiglieri. Una leggenda nera che la perseguita da tempo immemorabile ne ha fatto una persona austera, attaccata al potere e persino malvagia. Oggi, Caterina de' Medici è stata poco a poco rivalutata dagli storici che riconoscono in lei una delle più grandi regine di Francia. Il suo ruolo nel massacro della notte di San Bartolomeo contribuisce ancora oggi tuttavia a farne una figura controversa.
Alessandro de' Medici, detto il Moro per il colore scuro della sua pelle, per via delle sue origini "bastarde", era stato nominato Duca da Carlo V, chiudendo definitivamente la stagione plurisecolare della Repubblica fiorentina e della sua libertas. Il governo venne accentrato nelle sue sole mani e la sua ascesa venne sancita anche dalla promessa di matrimonio con Margherita, figlia naturale dell'Imperatore Carlo V.
Il nuovo Duca però era tristemente noto per il suo carattere vizioso e crudele, improntato agli eccessi: era sempre accompagnato da un picchetto di guardie imperiali che erano abituate a terrorizzare i cittadini con improvvise e sconcertanti azioni.
Suo cugino Lorenzino de' Medici, abituato a vivere alla pari con Alessandro, fu sorpreso dal doversi sottomettere al suo nuovo rango, ma questa era solo la "punta dell'iceberg": i rapporti di complicità/odio e invidie reciproche tra i due, dal simile carattere "maledetto", sono stati di volta in volta mistificati o sminuiti dagli storici e probabilmente non si sapranno mai per la mancanza di documentazione.
Fatto sta che nel gennaio del 1537 Lorenzino, poi detto Lorenzaccio, tende un tranello al super-protetto cugino, che si presenta a lui senza le guardie, finendo accoltellato da un sicario pagato da Lorenzino. Morì così a 26 anni lasciando solo un figlio e una figlia illegittimi di pochissimi anni). Ma anche Lorenzino subì una sorte simile: profugo nel nord-Italia e poi in Francia da Caterina de' Medici, tornò e si stabilì poi a Venezia, dove lo raggiunsero i sicari di Cosimo I che lo accoltellarono appena fuori dalla casa della sua amante .
Con la morte di Alessandro il ramo principale dei Medici, quello di Cosimo il Vecchio, era esaurito nelle ramificazioni legittime e illegittime. Nell'incertezza generale, tra le proposte di ripristinare la Repubblica o far venire a Firenze un emissario imperiale, saltò il nome di un ragazzo di diciotto anni, Cosimo I (1519-1574), figlio di Giovanni delle Bande Nere e di Maria Salviati, la quale a sua volta era nipote di Lorenzo il Magnifico, quindi di recente e diretta parentela con il vecchio ramo familiare. Si dice che gli stessi fiorentini furono affascinati dal carattere mite e ossequioso del giovane fino ad allora cresciuto nell'ombra, per cui rinunciarono a quella che fu di fatto l'ultima occasione per riottenere la libertà repubblicana. Con l'investitura imperiale (unica clausola, lasciare il potere al Consiglio), la successione venne confermata. Non passò molto che il giovane mostrò il suo volto di sovrano forte, a tratti tirannico e spietato, che tenne lo stato per 37 anni ricorrendo spesso all'uso dittatoriale del terrore: tra le pagine più nere del suo governo si ricorda la soppressione della Repubblica di Siena. Secondo le varie fonti il giudizio comunque oscilla anche parecchio: per Franco Cardini per esempio fu un sovrano saggio e lungimirante, che innegabilmente fece una oculata gestione dello Stato, abile finanziariamente e promotore delle attività economiche, e delle arti (con la nascita di una vera e propria scuola di "artisti di corte" come il Bronzino, il Vasari, eccetera). Trasferitosi nel Palazzo della Signoria, fu il primo nobile della famiglia a poter godere durevolmente di questo status: ebbe una moglie di alto rango, la bella e sofisticata Eleonora di Toledo, figlia del Viceré di Napoli, e una vera e propria reggia, quella di Palazzo Pitti, appositamente ampliato per lui e la sua corte. Dal 1569 ebbe dal papa il titolo di granduca, per il suo acquisito dominio sulla Toscana.
Il secondo Granduca di Toscana fu il figlio primogenito di Cosimo I, Francesco I de' Medici (1541-1587). A tratti simile al padre, talvolta dissoluto e dispotico, ed ebbe una vena però più crepuscolare, che lo portava a passare periodi di solitudine, con una sfrenata passione per tutto ciò che di misterioso ed occulto vi era nello scibile dell'epoca. Non a caso fu proprio lui a far costruire l'emblematico Studiolo di Palazzo Vecchio, permeato della cultura iniziatica e alchemica dell'epoca, o la magnifica Villa di Pratolino, dove tutto era sorpresa e meraviglia per i cinque sensi.
La sua casata era ormai alla pari delle altre casate regnanti europee, infatti ricevette come sposa niente meno che una sorella dell'Imperatore Massimiliano II, Giovanna d'Austria. Il matrimonio tra i due non si rivelò però felice: mentre nascevano solo figlie femmine (ben sei e un maschio morto in tenera età), Francesco si invaghì fatalmente di un'altra donna, la veneziana Bianca Cappello, con la quale visse una sfrontata storia d'amore, nonostante ella stessa fosse già maritata. Oltre all'inevitabile scandalo, tenuto a freno solo dalla sua posizione di capo di stato, la Cappello era malvista dai fiorentini, accusata addirittura di stregoneria, per non parlare della famiglia granducale che la odiò profondamente. Dopo anni di clandestinità, i due rimasero entrambi vedovi (anche questa una vicenda dai molti punti oscuri) e poterono sposarsi nel 1579, anche se il loro idillio durò fino alla notte di ottobre del 1587 quando entrambi morirono a poche ore di distanza tra lancinanti spasmi della febbre terzana... o avvelenati dal fratello, il Cardinale Ferdinando I. Questo enigma secolare è stato risolto solo nel dicembre 2006, quando studiosi tossicologi dell'Università di Firenze hanno trovato resti dei tessuti epatici di Bianca e Francesco che contenevano tracce di arsenico, somministrato loro in dose letale ma non massiccia, tanto che essi patirono undici giorni di agonia.
Il Cardinale Ferdinando de' Medici (1549-1609), secondo genito di Cosimo I, rinunciò alla porpora cardinalizia con dispensa papale quando l'improvvisa morte del fratello rese necessaria la sua salita al governo del granducato, col nome di Ferdinando I. Se si esclude la cattiva luce gettata solo recentemente circa l'assassinio del fratello, Ferdinando fu l'unico granduca a riuscire a guadagnarsi una fama duratura: restituì ordine al paese e ripristinò l'integrità del governo; promosse una riforma fiscale e sostenne il commercio; incoraggiò il progresso tecnico-scientifico e realizzò grandiose opere pubbliche come la bonifica della Val di Chiana e il potenziamento del porto e delle fortificazioni di Livorno. In quello che allora era un modesto villaggio di pescatori egli realizzò importanti sovrastrutture, ma fu soprattutto la legge che lo dichiarava porto franco ad attirare profughi e perseguitati da tutti i paesi del Mediterraneo, facendo crescere rapidamente la popolazione e facendo così arrivare la manodopera necessaria allo sviluppo di quello che sarebbe presto diventato uno dei più attivi porti commerciali del mare nostrum. Fu inoltre con lui che il sistema delle ville medicee raggiunse la massima estensione e splendore, grazie anche alla collaborazione dell'architetto Bernardo Buontalenti.

V F
Con la morte di Lorenzo, salì al comando di Firenze suo figlio Piero, detto lo Sfortunato

Piero governó insieme al Savonarola
Il Savonarola fu mandato al rogo dal Papa Alessandro VI
Il Papa Leone X era nipote di Lorenzo il Magnifico
Il sacco di Roma si realizzó sotto il pontificato di Clemente VII
Caterina De’ Medici era figlia illegittima di Clemente VII
Caterina governó come regina di Francia alla morte di suo marito
Lorenzino manda ad uccidere suo cugino Alessandro De’ Medici reggente di Firenze
Cosimo I é stato il 1° Granduca di Firenze
Cosimo I governó lo stato durante 37 anni
Ferdinando I essendo Cardinale continuó con il governo di suo padre CosimoI
Francesco I si sposó con la sorella dell’Imperatore, ma amó Bianca Capello

Rispondete
1. Perché la famiglia Medici é cacciata da Firenze?
2. Chi fu il Savonarola? Cosa successe con lui?
3. Chi furono i Papa Medici?
4. Come fu il pontificato di Giulio II?
5. Cosa successe durante il pontificato di Clemente VII?
6. Chi diventa regina di Francia? Coséra di Lorenzo il Magnifico?
7. Perché gli dicevano il Moro ad Alessandro De’ Medici? Come morí?
8. Come si lo Conosce a Lorenzino De´Medici?
9. Da che rame deriva CosimoI ? Quanto tempo governó?
10. Chi fu la moglie di Cosimo I ? Cosa diventó?
11. Chi lo seguirono nel granducato?
12. Com’é stato considerato Francesco I?
13. Cosa fece Ferdinando I ?
 
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allieva
view post Posted on 10/4/2009, 20:30




ma era una famiglia terribile !!! hahahahaha



 
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moradiricci
view post Posted on 19/4/2009, 19:07




no entendí mucho mi italiano es A1

pero por lo que puede entender no eran unos santos


jajajajajaja

 
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2 replies since 5/4/2009, 18:58   98 views
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